Testo di Pillole di vita

Pillole di vita Cover
Il medico mi ha detto di provare a vivere
con gli antidepressivi una vita al limite
Tra gioia e dolore ognuno ha i suoi problemi
ma io voglio dimenticare i problemi di ieri
Prima Lexotan, Bromazepam
Dopo lo Xanax Alprazolam
Anche l'En, Delorazepam
Infine il Tavor Lorazepam
Niente funziona bene perché sono vivo
Niente di strano, è solo il destino
Niente mi aspetto, dico al divino
Guarda che succede, sono un indovino
Prima Lexotan, Bromazepam
Dopo lo Xanax, Alprazolam
Anche l'En, Delorazepam
Infine il Tavor, Lorazepam
Se sei triste, Duloxetina
Se non dormi, la quetiapina
Se non vivi, serotonina
Se ti arrendi, esketamina
Se la vita va male, falla andare bene
Facile a dirsi, sento solo le sirene
Mi portano via perché l'ho fatto
Ho dato un taglio a una vita del cazzo
Non ascoltare queste cazzate
La vita è bella senza arrancare
Metticela tutta, smetti di soffrire
Inizia oggi, comincia a vivere

🎵 Significato del Brano

La canzone "Pillole di vita" di Fra è un'esplorazione cruda e disillusa della dipendenza da farmaci antidepressivi e ansiolitici come tentativo di affrontare la sofferenza esistenziale. Il testo, attraverso una litania di nomi di farmaci, dipinge un quadro desolante di un individuo intrappolato in un circolo vizioso di prescrizioni mediche che, invece di risolvere i problemi, sembrano anestetizzarlo alla vita.

La prima strofa, con la ripetizione ossessiva dei nomi di benzodiazepine (Lexotan, Bromazepam, Xanax, Alprazolam, En, Delorazepam, Tavor, Lorazepam), sottolinea l'inefficacia di questi farmaci nel risolvere il problema di fondo: "Niente funziona bene perché sono vivo." Questa frase è chiave. Non è una malattia specifica ad affliggere il protagonista, ma l'esistenza stessa, con le sue difficoltà intrinseche. Il tono fatalista ("Niente di strano, è solo il destino") e la sfida lanciata al "divino" ("Guarda che succede, sono un indovino") rivelano un profondo senso di impotenza e una rassegnazione amara.

La seconda strofa amplia lo spettro farmacologico, introducendo antidepressivi (Duloxetina, Serotonina), antipsicotici (Quetiapina) e un anestetico (Esketamina), suggerendo una progressione nella gravità della condizione del protagonista. L'accumulo di farmaci non porta alla guarigione, ma a un'alienazione crescente.

Il verso "Se la vita va male, falla andare bene" è sarcastico e contrasta violentemente con la realtà descritta. La facilità con cui viene enunciato questo consiglio si scontra con l'esperienza opprimente del protagonista, che sente solo "le sirene" che lo portano via per aver "dato un taglio a una vita del cazzo." Questa confessione finale, brutale e senza filtri, suggerisce un tentativo di suicidio, un gesto disperato per sfuggire alla sofferenza insopportabile.

La conclusione della canzone rappresenta un cambio di tono, un'esortazione a non arrendersi: "Non ascoltare queste cazzate. La vita è bella senza arrancare. Metticela tutta, smetti di soffrire. Inizia oggi, comincia a vivere." Questo finale, sebbene positivo, suona quasi come un'ammonizione postuma, un messaggio rivolto a chi si trova in una situazione simile.

Il messaggio artistico di Fra è complesso. Da un lato, denuncia la medicalizzazione eccessiva della sofferenza e l'illusione di trovare una soluzione facile ai problemi esistenziali attraverso i farmaci. Dall'altro, invita a non arrendersi alla disperazione e a cercare la forza di vivere, pur riconoscendo la difficoltà di questo percorso. La canzone, quindi, non è solo un lamento, ma anche un grido di speranza, seppur flebile, in un contesto di profonda oscurità. La sua forza risiede nella sua onestà brutale e nella capacità di rappresentare la fragilità umana di fronte alle sfide della vita.

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